lunedì 27 ottobre 2008

Federico Caprilli: Il "padre" del sistema naturale di equitazione


Federico Caprilli nasce a Livorno nel 1868. Apparteneva ad una agiata famiglia borghese toscana. Nel 1881, a soli 13 anni, fu ammesso al Collegio Militare di Firenze in seguito fu trasferito al Collegio Militare di Roma, quindi alla Scuola Militare di Modena, come allievo nell'arma di cavalleria, dopo aver corso il rischio di essere scartato a causa della corporatura: era alto un metro e ottantatré. A Modena strinse grande amicizia con il suo compagno Emanuele Cacherano di Bricherasio. Nell'agosto del 1888 fu nominato Sottotenente nel Reggimento Piemonte Reale Cavalleria e nell'autunno fu comandato a frequentare il corso di equitazione alla Scuola di Cavalleria di Pinerolo.
Dal 1890 cominciò a cogliere i primi successi nelle gare d’equitazione. A quei tempi le gare ippiche in Italia erano molto modeste. Consistevano principalmente in prove di salti in elevazione ed in estensione, eseguite dentro recinti limitati dove le andature non avevano possibilità di svilupparsi. I cavalli erano addestrati con costrizione spesso violenta. Le categorie di concorso consistevano nel superare, sempre nel breve spazio di pochi metri, un muro, una stanga mobile e un fossato. Vi prendevano parte una ventina di cavalieri, al massimo. Nel 1891, in seguito ai suoi successi sportivi, Caprilli fu destinato al Corso magistrale di Pinerolo, dove ebbe come compagno il Tenente Brascorens di Savoiroux. Nell'autunno del 1892, si inaugurò la scuola di Tor di Quinto e Caprilli fu iscritto a frequentare quel corso di equitazione sotto la guida del marchese Luciano di Roccagiovine.
Nell'autunno del 1894, fu destinato come istruttore a Tor di Quinto. L'equitazione che si insegnava allora a Tor di Quinto era diversa da quella odierna, ma tuttavia assai progredita nei confronti di quella insegnata a Pinerolo. Caprilli, acuto osservatore, intuiva che spesso i cavalli si rifiutavano di saltare a causa della sofferenza imposta dal cavaliere. Rientrato a Pinerolo, Caprilli continuò a studiare il comportamento del cavallo al salto. Nell'inverno del 1895, Caprilli era di nuovo istruttore a Tor di Quinto e fu in quell'epoca che affrontò la famosa discesa (volgarmente chiamata "scivolone") che per tanti anni costituì una delle grandi attrattive romane.
Nell'autunno del 1898 il Reggimento si trasferì a Parma, dove Caprilli organizzò il primo campo ostacoli reggimentale sorto in Italia, ed intensificò ancora i suoi studi ed i suoi esperimenti. Mentre Caprilli studiava un nuovo assetto, in America, il grande fantino di corse piane Stod Sloan ideava la monta americana con le ginocchia all'altezza del garrese ed il busto disteso sull'incollatura del cavallo. Ne conseguiva una completa libertà della spina dorsale del cavallo e le mani, vicine alla bocca, favorivano l'appoggio. In realtà Caprilli e Stod Sloan applicarono gli stessi principi (sebbene in proporzioni diverse) e condussero l'equitazione di corse ad ostacoli alla stessa forma.
È in quegli anni che Caprilli divenne veramente un grande istruttore e un caposcuola e fu proprio a Parma che scrisse i primi articoli per esporre i suoi concetti sul nuovo sistema di equitazione. Nel settembre del 1901, Caprilli fu promosso capitano nel Genova Cavalleria e nell'anno successivo, ebbe il comando del secondo squadrone. Nel marzo 1904, dal Reggimento Genova Cavalleria, fu trasferito alla scuola di Pinerolo, chiamato dal generale Berta suo grande sostenitore. Morì il 6 dicembre 1907, non ancora quarantenne dopo una caduta da cavallo

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